sabato 20 aprile 2013

20 aprile. Sabato III settimana Tempo Pasquale

La prima comunità cristiana, dopo la persecuzione, vive un momento di pace, si consolida, cammina e cresce “nel timore del Signore e con il conforto dello Spirito Santo”: il Papa commenta la lettura degli Atti degli Apostoli. E’ questa l’aria stessa in cui vive e respira la Chiesa, chiamata a camminare alla presenza di Dio e in modo irreprensibile:
“E’ uno stile della Chiesa. Camminare nel timore del Signore è un po’ il senso dell’adorazione, la presenza di Dio, no? La Chiesa cammina così e quando siamo in presenza di Dio non facciamo cose brutte né prendiamo decisioni brutte. Siamo davanti a Dio. Anche con la gioia e la felicità: questo è il conforto dello Spirito Santo, cioè il dono che il Signore ci ha dato - questo conforto - che ci fa andare avanti”. 
Nel Vangelo proposto dalla liturgia del giorno molti discepoli ritengono duro il linguaggio di Gesù, mormorano, si scandalizzano e alla fine lasciano il Maestro: 
“Questi si sono allontanati, se ne sono andati, perché dicevano ‘quest’uomo è un po’ speciale, dice delle cose che sono dure e noi non possiamo… E’ un rischio troppo grande andare su questa strada. Abbiamo buon senso, eh? Andiamo un po’ indietro e non tanto vicino a Lui’. Questi, forse, avevano una certa ammirazione per Gesù, ma un po’ da lontano: non immischiarsi troppo con questo uomo, perché dice delle cose un po’ strane…”.
Questi cristiani “non si consolidano nella Chiesa, non camminano alla presenza di Dio, non hanno il conforto dello Spirito Santo, non fanno crescere la Chiesa”:
“Sono cristiani di buon senso, soltanto: prendono le distanze. Cristiani - per così dire – ‘satelliti’, che hanno una piccola Chiesa, a propria misura: per dirlo proprio con le parole di Gesù nell’Apocalisse, ‘cristiani tiepidi’. La tiepidezza che viene nella Chiesa… Camminano soltanto alla presenza del proprio buon senso, del senso comune … quella prudenza mondana: questa è una tentazione proprio di prudenza mondana”. 
Papa Francesco pensa ai tanti cristiani “che in questo momento danno testimonianza del nome di Gesù, anche fino al martirio”. Questi – afferma - non sono ‘cristiani satelliti’, perché “vanno con Gesù, sulla strada di Gesù”:
“Questi sanno perfettamente quello che Pietro dice al Signore, quando il Signore gli fa la domanda: ‘Anche voi volete andare, essere ‘cristiani satelliti’?’. Gli rispose Simon Pietro: ‘Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna’. Così da un gruppo grande diventa un gruppo un po’ più piccolo, ma di quelli che sanno perfettamente che non possono andare da un’altra parte, perché soltanto Lui, il Signore, ha parole di vita eterna”. 
Il Papa, infine, eleva questa preghiera: 
“Preghiamo per la Chiesa, perché continui a crescere, a consolidarsi, a camminare nel timore di Dio e con il conforto dello Spirito Santo. Che il Signore ci liberi dalla tentazione di quel ‘buon senso’, tra virgolette, dalla tentazione di mormorare contro Gesù, perché è troppo esigente, e dalla tentazione dello scandalo. E così sia”.

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