martedì 2 aprile 2013

2 aprile. Martedì ottava di Pasqua

La grazia delle lacrime

La scena è quella raccontata dal Vangelo secondo Giovanni: la Maddalena piange presso il sepolcro perché il corpo del Maestro non c’è più. Maria di Magdala è quella “donna peccatrice” che “ha unto i piedi di Gesù e li ha asciugati con i suoi capelli”, una “donna sfruttata e anche disprezzata da quelli che si credevano giusti”. Ma è la donna “della quale Gesù ha detto che ha amato molto e per questo i suoi tanti peccati le sono stati perdonati”. Tuttavia, questa donna ha dovuto “affrontare il fallimento di tutte le sue speranze”. Gesù, “il suo amore non c’è più. E piange. E’ il momento del buio nella sua anima: del fallimento”. Eppure non dice: “Ho fallito su questa strada”: “semplicemente, piange”. “A volte, nella nostra vita  gli occhiali per vedere Gesù sono le lacrime”. Adesso, la Maddalena annuncia questo messaggio: “Ho visto il Signore”. L’aveva visto durante la sua vita e ora ne dà testimonianza: “un esempio per il cammino della nostra vita”.  “Tutti noi, nella nostra vita, abbiamo sentito la gioia, la tristezza, il dolore” ma “nei momenti più oscuri, abbiamo pianto? Abbiamo avuto quella bontà delle lacrime che preparano gli occhi per guardare, per vedere il Signore?”. Di fronte alla Maddalena che piange  “possiamo anche noi domandare al Signore la grazia delle lacrime. E’ una bella grazia … Piangere per tutto: per il bene, per i nostri peccati, per le grazie, per la gioia, anche”. “Il pianto ci prepara a vedere Gesù". E il Signore  ci dia la grazia, a tutti noi, di poter dire con la nostra vita: "Ho visto il Signore", non perché mi è apparso, ma perché “l’ho visto dentro al cuore”. E questa è la testimonianza della nostra vita: “Vivo così perché ho visto il Signore”.

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